Il 26 aprile, l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale celebra la Giornata Mondiale della Proprietà Intellettuale, con l’obiettivo di creare un momento di riflessione sul modo in cui l’innovazione tecnologica sta guidando il progresso umano.

Basti vedere il ruolo che sta avendo negli ultimi anni l’intelligenza artificiale.

Stabilire il modo migliore per proteggere e riconoscere legalmente l’IA come entità creativa è un compito cruciale per sostenere una coesistenza armoniosa tra l’uomo e la macchina.

La crescente diffusione dell’intelligenza artificiale ha portato, in assenza di normative specifiche, delle profonde riflessioni riguardo al suo ruolo nella società e nel diritto della proprietà intellettuale.

Difatti occorrono norme internazionali per garantire una tutela uniforme dei diritti delle entità creative, indipendentemente dalla natura umana o artificiale.

In ambito comunitario l’approvazione del Regolamento europeo sull’Intelligenza Artificiale (AI Act) il 13 marzo 2024 rappresenta un significativo tentativo di affrontare queste sfide a livello normativo

In particolare il regolamento europeo sull’Intelligenza Artificiale è volto a garantire che i sistemi di intelligenza artificiale siano sviluppati ed impiegati in modalità responsabile.

Il regolamento da una parte affronta i rischi connessi all’Intelligenza artificiale, quali distorsioni, discriminazioni e lacune in materia di responsabilità, dall’altra parte ne promuove l’innovazione e incoraggia l’adozione della stessa.

Va altresì ricordato che all’interno dell’unione Europea è vietato l’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale che rappresentano una minaccia per la sicurezza, i diritti o i mezzi di sussistenza delle persone. Tra questi utilizzi risultano vietati la manipolazione cognitivo-comportamentale, la polizia predittiva, il riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro e negli istituti di istruzione nonché il punteggio sociale. È inoltre vietato l’utilizzo di sistemi di identificazione biometrica remota in tempo reale, come il riconoscimento facciale da parte delle autorità di contrasto negli spazi pubblici, con alcune eccezioni limitate.

Il regolamento europeo pone anche sanzioni pecuniarie per le violazioni delle regole misurato sulla base di una percentuale del fatturato realizzato dalla società nell’anno precedente o su un importo fisso laddove sia superiore al precedente.

Spetterà ai singoli Stati membri implementare efficacemente queste disposizioni, e alle corti nazionali il compito di bilanciare gli interessi in gioco: da un lato, la tutela della creatività umana, dall’altro, le esigenze di innovazione e competitività del mercato.

Lo studio

Lo studio legale Guarnera offre consulenza specializzata in diritto civile, amministrativo e internazionale, con un’attenzione particolare alla gestione condominiale. professionalità, esperienza e un approccio su misura per privati e aziende