impugnazione testamento

Impugnazione testamento

L’impugnazione testamento è un argomento che abbiamo deciso di approfondire. Partiamo spiegando cosa è il testamento.

Il testamento è l’atto con cui una persona decide come distribuire i propri beni dopo la morte. Può essere redatto in diverse forme (olografo, pubblico o segreto) e, contrariamente a ciò che si pensa, non richiede sempre l’intervento di un notaio. Ciononostante, è necessario che vengano seguite precise regole tanto di forma quanto di sostanza, altrimenti può essere impugnato dagli eredi o da chi si ritiene leso.

Capiamo allora, quando è possibile impugnare un testamento, ma anche quali sono i termini da rispettare e come agire per far valere i propri diritti.

Quando è possibile impugnare un testamento?

I motivi dell’impugnazione, sono vari:

1. Vizi di forma: errori o mancanze formali che rendono il testamento nullo (ad esempio, un testamento olografo che non è stato scritto di pugno dal testatore, o privo di firma o data).

2. Vizi di sostanza: contenuti contrari alla legge, come la mancata assegnazione della quota legittima agli eredi (es. figli, coniuge).

3. Incapacità del testatore: il testamento è stato redatto da una persona che quando l’ha fatto non era in grado di intendere e volere.

4. Errore, violenza o dolo: il testamento non è voluto, cioè è stato scritto sotto pressione, minaccia o inganno.

5. Falsità: il testamento non è autentico, vero.

Cos’è la quota legittima e perché è importante?

La legge del nostro paese tutela alcuni familiari (i cd. “legittimari’) assicurando loro una parte minima del patrimonio, che prende il nome di quota legittima, che non può essere esclusa dal testamento. Se il testatore lascia tutti i beni ad altri, i legittimari possono impugnare il testamento per chiedere il rispetto di questo diritto.

Chi sono i legittimari?

I legittimari sono i parenti più stretti del de cuius ovvero il coniuge, i figli (e, in loro assenza, genitori) a cui la legge riserva una quota di eredità, detta “quota di legittima”

La quota di legittima quindi è una parte dell’eredità che il de cuius non può disporre liberamente nel testamento garantita dalla legge ai legittimari, indipendentemente da quanto disposto in una disposizione testamentaria.

Quali sono i termini dell’impugnazione testamento?

I termini per impugnare un testamento variano a seconda del tipo di vizio che si contesta.

  • Nel caso di nullità, come ad esempio la mancanza della firma, oppure la presenza di disposizioni contrarie alla legge, non esiste un termine di prescrizione. L’impugnazione può avvenire in qualsiasi momento. Non vi sono limiti di tempo.
  • Se si tratta di annullabilità, ad esempio per errore, incapacità del testatore, dolo o violenza, il termine per impugnare è di 5 anni. Questo periodo decorre dal momento in cui si è venuti a conoscenza del vizio.
  • Quando il testamento lede la quota legittima spettante per legge agli eredi legittimari (come figli, coniuge o genitori), è possibile impugnarlo entro 10 anni dall’apertura della successione.
  • Infine, se si crede che il testamento sia falso, non ci sono limiti di tempo per agire: la falsità può essere contestata in qualunque momento.

Vediamo qualche esempio pratico

Se il testamento è olografo ma scritto a macchina, è nullo e può essere impugnato in qualsiasi momento. Oppure, se un figlio viene escluso dal testamento, può chiedere la sua quota legittima entro 10 anni. O ancora, se il testamento è stato scritto quando il testatore era in stato di confusione mentale, si può agire per annullarlo entro 5 anni. O infine, ad esempio, se si scopre che il testamento è falso, la contestazione non ha limiti di tempo.

Come fare?

In caso di dubbi sulla validità di un testamento, è fondamentale, ovviamente, rivolgersi ad un avvocato esperto. La contestazione del testamento è un procedimento civile e può richiedere l’apertura di una causa.

L’avvocato potrà/dovrà, innanzitutto, verificare se esistono i presupposti per impugnare il testamento; avviare la procedura giudiziale; assistere il cliente nelle prove (testimonianze, documenti medici, perizie, ecc.); ma anche valutare e studiare alternative alla causa, come ad esempio, una più ‘pacifica’ conciliazione tra eredi.

Questo articolo ci mostra quindi come l’impugnazione di un testamento è possibile, ma solo in casi specifici e rispettando termini precisi. Hai il sospetto che un testamento sia stato redatto in modo irregolare, che non rispetti i tuoi diritti o che sia frutto di un raggiro? Sono qui per fornirti una consulenza su misura. Seguimi sui social per restare aggiornato!

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